mercoledì 18 settembre 2013

LAB PICKS - WEEK #1

Cos'è LAB PICKS ?

Ve lo spiego subito. Avete presente le televendite di Giorgio Mastrota? Benissimo, i nostri picks saranno le scelte di Step Lab_, i materassi su cui lo staff vi consiglierà di  riposare. 

Non per forza nuovissime uscite, non per forza grossi calibri..quello che ci piace è andare a cercare muschi & licheni nel sottobosco più profondo, guidarvi all'ascolto di producers difficilmente raggiungibili utilizzando il sentiero principale. 

Quindi, ricapitolando, ogni settimana 2-3 scelte, quelle necessarie per arrivare al Mercoledì successivo.


DIGITAL VELVET - Digital Velvet  (2013,  Bedroom Research)


Da settimane provo a capacitarmi del fatto che un EP come questo stia passando quasi del tutto inosservato. Andiamo con ordine: Digital Velvet è un nuovo progetto messo su da Julien Chastagnol, conosciuto ai più come Ruby My Dear, e Anna Maury alla voce, nota all'interno della scena underground francese grazie al coinvolgimento in diversi act di natura dub. 
Rispetto alla musica proposta come Ruby My Dear, qui Chastagnol ha decisamente un approccio più soft con l'elettronica, visto l'accantonamento di quelle tinte jungle o addirittura breakcore che assume solitamente la sua musica.
Questo EP di debutto dei Digital Velvet si spinge più verso l'onirico, esplorando nel corso delle 5 tracce l'elettronica in lungo e in largo. 
Per far rendere al meglio la voce di Anna, Julien mette da parte l'urgenza delle sue solite produzioni, accantonando spesso la velocità e lasciando spazio al 'viaggio'. Mentre elementi quasi glitch ed IDM la fanno da padrone, l'orecchio viene deliziato da bassi profondi e da una sezione ritmica quasi trip-hop, scomodando paragoni con alcune produzioni dei Portishead o dei Massive Attack (con le dovute misure, ovvio). 
Delle 5 tracks, la mia preferita è sicuramente "Lidocaine", che annovera il featuring di Non, MC del collettivo Shadow Huntaz, non nuovo al coinvolgimento in progetti simili. 
L'EP è uscito per Bedroom Research, etichetta di nicchia francese dedicata, parole loro, "to freestyle, crossover and deviant electronic music with a focus on discovery". 


Il tutto lo trovate qui, disponibile in modalità 'name your price', ovvero, se lo volete aggratis basta digitare '0'.

Godetevelo ;)


BAHAMADIA - Kollage  (1996, Chrysalis)



Dopo la succulenta novità, ecco un classicone come si deve che, a mio avviso, è impossibile non conoscere. Premessa: se si decide di parlare di un disco come questo è difficile non partire dai produttori; tre nomi..Dj Premier, Guru, Da Beatminerz. Il duo dei Gang Starr, dunque, unito ad una leggendaria crew di Brooklyn

Parto dal lavoro che c'è dietro semplicemente perchè è PERFETTO. Se siete amanti della vecchia scuola, di quel rap datato che quasi un ventennio dopo continua a trasudare influenze jazzy & soul, con quest'album andate sul sicuro. 
Non sono un grande amante delle MC di sesso femminile ma quando si parla di Antonia Reed cambio leggermente opinione e mi arrabbio un po': Bahamadia è sottovalutatissima e raramente mi è capitato di ascoltare un flow piacevole e graffiante allo stesso tempo. Assieme a Jean Grae il suo stile è quello che più mi fa salire sulla macchina del tempo, ricordando con piacere il mondo della scienza doppia H come qualcosa di costruttivo, innovativo e soprattutto credibile. 
"Kollage" è una miniera di singoli: da "Uknowhowwedo" a "3 tha hard way" passando per "True honey buns" il sound è fresco e di alta qualità. 
Un must have a tutti gli effetti insomma.

Ascoltatelo qui e poi ditemi se non ho ragione :)


ASC - Programme 01  (2013, Auxiliary)





















L'aspetto più interessante della musica elettronica è l'infinita capacità di evolversi con il passare del tempo. La tecnologia assume un ruolo fondamentale in questo processo di evoluzione, diventando tutt'uno con la mente e l'anima dell'artista.
Il Regno Unito è sicuramente uno dei centri culturali musicali più attivi in Europa ormai da decenni; possiede infatti una capacità di innovare, creare e mischiare generi e sottogeneri così innata da risultare unica nel mondo.

E' anche il caso di James Clements aka ASC, producer che ha bivaccato qua e la in Inghilterra.  Ascoltando la sua musica si capisce benissimo che tipo di ambienti abbia frequentato. 
Nella sua carriera artistica vanta numerose collaborazioni (Synkro, Indigo, Synth Sense, per citarne alcune), ma questo è il suo primo album da solista. 
L'opening track dell'album, "Solemnity", ci catapulta direttamente in una lenta e ripetitiva marcia di suoni industrial, mescolati al meglio con synth freddi e gelide linee vocal di chiaro stampo British. In "Fulcrum" invece tutto si fa più disteso, i suoni più melodici e il giro di bassi rilassa il nostro apparato uditivo. La terza traccia, "Wave Upon Wave", è una staffetta in grande stile tra clap, kick e snare elettronici che si inseguono tra i riverberi intrecciando un ritmo davvero particolare e palpitante, quasi si passassero il testimone. Nella track conclusiva, tutto il talento di Mr. Clements viene fuori: "Lone Star" è curata nei minimi dettagli: molti cambi ritmici e profonde tastiere suonate ad Hoc creano un ambiente onirico davvero surreale. 

Un album da ascoltare assolutamente. Dove lo trovate? 


Bene, per questa 'puntata' è tutto, spero che le due scelte siano di vostro gradimento! 



Vibes are medicines

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